Il cassonetto andato a fuoco
Sta arrivando l’estate. E puntuali anche gli incendi. Focolai circoscritti. Confinati in determinati punti della città. Che bruciano e ripuliscono. E alleggeriscono. Che cosa? La raccolta rifiuti e i costi per sostenerla.
Succede a Sellia Marina. È da una settimana a questa parte che i Vigili del fuoco sono chiamati agli straordinari. Gran parte dei cassonetti e tutto quello che li circondano: bagni, lavatrici, mobili, materassi, lastre di eternit, bottiglie e sacchi di umido. Tutto in fumo. Formidabile, come esempio, l’incendio che per caso, solo per caso, si è avviluppato l'altro ieri in via dei Pini di località Ruggero. Una striscia di venti metri del più completo inventario dei rifiuti. Ridotto in cenere. Hanno resistito alla furia delle fiamme solo la ceramica e il vetro. Anche tre alberi di pino, distintivi della strada, ha fatto fuori il fuoco per così dire accidentale.
La domanda sorge spontanea. Quale la ratio della tassa sui rifiuti, se questi poi bruciano e tutte le sostanze tossiche che sprigionano vanno a finire nell’area che respiriamo. Domanda. E spontanea.
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