22 maggio 2012

Da italiano lo capisci, o almeno dovresti.


Da italiano lo capisci. Lo capisci che l’Italia è un paese arrivato alla deriva. Sempre se lo vuoi capire, eh, sia chiaro, perché gli indizi sono tanti e alcuni anche abbastanza evidenti. Altri un po’ meno, o piuttosto richiedono una memoria storica che, purtroppo, manca a molti. Ma insomma, lo si può vedere che ormai ci siamo ecco, che manca proprio poco alla totale perdita di dignità. Basta guardare la gente che esulta per la vittoria di certi tizi che fanno riferimento al più grande cabarettista italiano, al pari solo dell’uscente premier B. La gente applaude alla vittoria di ragazzi che non hanno trovato migliore alternativa che candidarsi a capo di un movimento, che sull’onda di comizi esilaranti quanto volgari, si propone come l’antipolitica. E forse anti lo è, ma non nel senso che vogliono intendere loro. Piuttosto nel senso letterario, se infatti politica viene dal latino “politikè”, che con “tèchnè” sottointeso, vuol dire “arte di governare la città”, anti dal latino “ànte” vuol dire “contro”, o se la intendiamo come preposizione significa  “invece di”. Eccola l’antipolitica,l’occuparsi di altro invece di occuparsi di amministrare la cosa pubblica.  
Che poi voglio dire, la traduzione etimologica, vuole si che a far questo non sia solo questo movimento, ma bensì tutti i partiti che da troppi anni ormai siedono su quelle poltrone fottendosi, permettetemi  il francesismo, i soldi degli italiani. Dunque dicevamo, che gli italiani sono felici, si divertono di questi risultati, qualcuno addirittura pensa di respirare aria nuova. Ed è pericoloso sapete? A furia di scambiare l’anidride carbonica con l’ossigeno, qualcuno ci potrà restare secco.  Ma d’altronde non è neanche colpa loro, sembra pensare qualcuno,perché infondo il cricket captain è l’unica alternativa . Ma anche qui forse, bisogna indagare, perché sapete di cosa mi sono accorta? Che gli italiani non conoscono il significato delle parole, le ripetono così, forse perché le hanno sentite dire a persone che si propongono come acculturate, o forse perché semplicemente gli piace il suono che fanno quando vengono pronunciate. Ma tornando seri, voglio soffermarmi un attimo sulla parola alternativa, dal latino “alter” cioè “altro” si presuppone quindi che un’alternativa vi sia fra diverse possibilità di scelte, che ci siamo qualcosa di diverso, di nuovo, perché se la scelta invece ricade su possibilità differenti ma simili tra di loro, allora beh, il significato della parola cade. Così come viene usata spesso, soprattutto dai giornalisti, la parola scegliere. Il popolo ha scelto, bisogna scegliere, è stato scelto... Ma la scelta, dovrebbe essere la possibilità di decidere un qualcosa tra diverse condizioni, tutte però di un livello accettabile, dignitoso. Se ad una persona viene chiesto di scegliere tra la morte e la malattia, ad esempio, capirete che in realtà questa non è una scelta, perché non vi è in essa libertà. Quando chiamiamo le persone a scegliere dovremmo lasciargli la possibilità di poterlo fare; perché altrimenti la loro è una non scelta, è un arrendersi alla cosa meno spregevole, al ragionamento filo democristiano del meno peggio. Che poi sia chiaro, il mio è non è un discorso ideologico, non mi interessa neanche sapere se faranno o non faranno qualcosa di buono,  non è una crociata contro o qualcosa o qualcuno. E’ solo che ho imparato che bisogna avere chiaro chi si ha di fronte perché solo così ci si può difendere, e purtroppo in questo momento di fronte abbiamo persone che hanno scelto una non politica basata su una non identità. Perché di questo si tratta, diciamocelo chiaro, quello che loro chiamano antipolitica, neutralità, e tutti i sinonimi belli che sono riusciti a trovare, il realtà è l’arte del non essere niente, del restare in sospeso senza una forma precisa, cosa che ti permette di poterti buttare nel mare che ritieni più provvisto di pesci. Che poi anche qui, che c’è di nuovo? E’ lo stesso ragionamento che ha dato al vita al centrismo, all’arte del non stare da nessuna parte perché così possiamo stare con chi ci piace al momento che ci conviene.
Se dunque è questa l’alternativa ad un governo di militari e di banchieri, ad una destra di buffoni e prostitute, ad una sinistra che è capace solo di stare all’opposizione, beh allora vi dico che no, non è per niente migliorata la situazione. E da italiano lo capisci, o almeno lo dovresti capire.

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