Il primo pontefice a scegliere il nome di Francesco, il
primo papa sud americano della storia. Jorge Mario Bergoglio, cardinale e
arcivescovo di Buenos Aires, ha 76 anni.
È diventato papa il 13 marzo al suo secondo tentativo. Nel
2005, infatti, fu lui il principale avversario di Joseph Ratzinger. Secondo
nelle prime tre votazioni, Bergoglio rinunciò al papato quasi tra le lacrime,
quando si rese conto dell'aumentare del distacco dal cardinale tedesco.
Forte sostenitore della famiglia tradizionale e oppositore
dei matrimoni gay, sulla sua figura pesa un'ombra enorme: quella
dell'ultima dittatura militare argentina. Bergoglio è infatti stato chiamato a
testimoniare su alcuni casi che riguardano l'appropriazione dei figli di
desaparecidos, ed è stato accusato di mentire dai parenti delle vittime del
regime.
ATTENTO AI POVERI.
Nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origine
piemontese, da oltre 50 anni vive con un solo polmone. L'altro
gli è stato rimosso durante l'adolescenza a causa di un'infezione. È un
gesuita che ha un rapporto e un approccio particolare con la povertà,
viaggia in autobus e in metro, ha sempre abitato in una piccola stanza dall'aspetto
monacale nella sede dell'arcivescovato. Quando fu nominato cardinale chiese a
centinaia di argentini di non volare fino a Roma per festeggiarlo, ma di
utilizzare quei soldi che avrebbero speso per fare beneficenza ai poveri. Ha
studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio
ed è entrato nel seminario di Villa Devoto. L'11 marzo 1958 è passato al
noviziato della Compagnia di Gesù, ha compiuto studi umanistici in Cile e nel
1963, di ritorno a Buenos Aires, ha conseguito la laurea in filosofia presso la
facoltà di filosofia del collegio massimo San José di San Miguel.
PROFESSORE ALL'UNIVERSITÀ. Fra il 1964 e il 1965 è stato
professore di letteratura e di psicologia nel collegio dell'Immacolata di Santa
Fe e nel 1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio del Salvatore di
Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia presso la facoltà di
teologia del collegio massimo San José, di San Miguel, dove ha conseguito la
laurea. Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1970-71 ha compiuto
il terzo probandato ad Alcala de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 ha fatto
la sua professione perpetua. È stato maestro di novizi a Villa Barilari, San
Miguel (1972-1973), professore presso la facoltà di Teologia, consultore della
Provincia e Rettore del collegio massimo. Il 31 luglio 1973 è stato eletto
Provinciale dell'Argentina, incarico che ha esercitato per sei anni. Fra il
1980 e il 1986 è stato rettore del collegio massimo e delle facoltà di
filosofia e teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del patriarca
San José, nella Diocesi di San Miguel.
TESI SCRITTA IN GERMANIA.
Nel marzo 1986 si è recato in Germania per ultimare la sua tesi dottorale;
quindi i superiori lo hanno destinato al collegio del Salvatore, da dove è
passato alla chiesa della Compagnia nella città di Cordoba come direttore
spirituale e confessore. Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato Vescovo
titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno dello stesso anno ha
ricevuto nella cattedrale di Buenos Aires l'ordinazione episcopale dalle mani
del Cardinale Antonio Quarracino, del Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo
Calabresi e del Vescovo di Mercedes-Lujan, Monsignor Emilio Ogénovich. Il 3
giugno 1997 è stato nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e il 28
febbraio 1998 arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del
Cardinale Quarracino.
HA SCRITTO TRE LIBRI.
È autore dei libri Meditaciones para religiosos del 1982, Reflexiones sobre la
vida apostolica del 1986 e Reflexiones de esperanza del 1992. Gran Cancelliere
dell'università Cattolica argentina. Relatore generale aggiunto alla decima
Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001). Dal
novembre 2005 al novembre 2011 è stato presidente della Conferenza episcopale
argentina. Dal Beato Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro
del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino. Nel 2011, compiuti
75 anni, rimise il suo mandato da arcivescovo per raggiunti limiti d'età, ma
Benedetto XVI rifiutò le sue dimissioni.
Ecco le 20 cose da sapere su Papa Francesco:
1. È il primo Papa argentino, sudamericano o di qualsiasi
luogo al di fuori dell'emisfero Nord.
Pietro, il primo Papa, dopo tutto, era palestinese e ci sono stati vari
pontefici siriani, provenienti dall'aera mediterranea del nord Africa e dagli
odierni Turchia e Israele.
2. È il primo Papa gesuita.
3. A dire il vero è stato il primo arcivescovo gesuita di
Buenos Aires.
4. Ha deciso di chiamarsi Francesco. È la prima volta che un
nuovo pontefice sceglie un nome nuovo e non usato prima dal tempo di Papa
Lando, nel 913.
5. È di origini, italiane. Suo papà era di Asti e ogni anno o due Bergoglio tornava a fare
visita ai suoi parenti a Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, frazione di
Asti.
6. Ha 76 anni e i suoi primi studi sono stati quelli di
perito chimico. Possiamo dire che è un Papa che "ama" la scienza.
7. Ha un solo polmone. L'altro gli è stato rimosso da
bambino per un'infezione.
8. Parla spagnolo, italiano e tedesco.
9. Non ha né autista né macchine blu. A Buenos Aires usava
la metropolitana. Anche a Roma si è mosso a piedi o con i mezzi pubblici.
Spesso va in bicicletta.
10. È un tifoso della squadra di calcio del San Lorenzo.
11. Amava ballare il tango con la sua fidanzata, prima di
trovare la vocazione.
12. Cucina da solo e va a letto alle 9.30 di sera. Ma alle
4.30 del mattino è già in piedi.
13. In passato è sembrato restio a rilasciare interviste. Ma
l'account twitter @Pontifex ha subito twittato poche ore dopo l'elezione (quasi
sicuramente un messaggio dello staff). Sembra anche che Franscesco voglia
incontrare tutti i giornalisti accreditati per il conclave in una specie di
conferenza stampa il giorno dopo l'elezione (il 14). Conclusione: è aperto al
dialogo con i media e attraverso i nuovi media.
14. È stato criticato per non essersi opposto apertamente
alla dittatura militare argentina tra il 1976 e il 1983 ed è stato accusato di
complicità nel rapimento di due sacerdoti gesuiti, secondo un'inchiesta del
2006. L'inchiesta condotta dal giornalista argentino Horacio Verbitsky si basa
sulle dichiarazioni di uno dei due gesuiti rapiti, rese poco prima della sua
morte, avvenuta per cause naturali nel 2000. Secondo altre fonti, però,
Bergoglio è stato invece fondamentale per la liberazione dei due religiosi. E
in generale, secondo i suoi difensori, durante il governo dei militari
Bergoglio avrebbe aiutato molti dissidenti a fuggire. Nell’anno santo del 2000
fece "indossare" all’intera Chiesa argentina le vesti della pubblica
penitenza, per le colpe commesse negli anni della dittatura.
15. È critico nei confronti del Fondo Monetario
Internazionale e del capitalismo del libero mercato che contribuisce alla
povertà.
16. Nel 2001 ha voluto visitare un ospedale di malati di
Aids per potergli parlare e - nella celebrazione del Venerdì Santo - com'è
tradizione, lavargli e baciargli i piedi.
17. Nel 2012 durate un discorso è stato molto duro con una
parte del clero ritenuto ipocrita per aver dimenticato che Gesù battezzava i
lebbrosi e mangiava con le prostitute.
18. Ha criticato il riconoscimento dei matrimoni gay in
Argentina, definendoli "un attacco distruttivo ai piani di Dio".
19. È stato molto critico con i sacerdoti che si rifiutavano
di battezzare i figli di madri single.
20. Durante il conclave del 2005 aveva rischiato di essere
eletto, grazie anche al supporto del Cardinal Martini. Pare però che si mostrò
così atterrito dall’idea del peso che gli sarebbe caduto addosso da convincere
i più a lasciar perdere.
1 commento:
Otto anni fa ilManifesto pubblicò una delle sue più azzeccate prime pagine: all'elezione di Ratzinger scelsero come titolo "Pastore Tedesco" (http://www.aureliomancuso.it/wordpress/wp-content/uploads/2012/01/pastore-tedesco.jpg).
Stamattina ha titolato: "Non è Francesco" (http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20130314/manip2pg/01/manip2pz/IMMAGINE/).
Anche se io preferisco l'anteprima di ieri sera:
#Bergoglio e Pregiudizio!
Proprio perché sono troppe le ambiguità che la Chiesa deve risolvere al suo interno (dallo IOR alla pedofilia, dal preservativo ai matrimoni gay) e in fondo la scelta di Francesco I è una scelta di restaurazione piuttosto che di rottura.
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