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la cava in questione |
Un altro tassello va ad aggiungersi alla collezione di cave
sul territorio di Sellia Marina, la groviera del sud. Questa volta è la
frazione selliese di Uria a
distinguersi nonostante i suoi assordanti silenzi oltre che per l’abbandono del
centro storico e dei luoghi di aggregazione pubblici, per la concentrazione
spaventosa di cave. Gli abitanti stessi non ne conoscono addirittura l’esistenza
o le ignorano benevolmente. “Portano lavoro e denaro” dicono; e a chi, lo sappiamo
tutti.
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cava "dismessa" dall'altra parte del fiume |
Nel raggio di 3 km se ne contano solo in una determinata zona ben 3 e
tutte di gente che con Sellia Marina non ha niente a che fare, se non portare via terreno gratuitamente e senza
pagare pegno. Tra le cave una è (al momento) dismessa e due invece sono a pieno
regime. Ammirarle non è affatto difficile e per arrivare a quella più lontana
ci vogliono all'incirca 20 minuti di bicicletta dal centro abitato su di un
sentiero, fatto presumibilmente dai proprietari delle cave per far passare i
propri mezzi costeggiando le montagne tra tornanti e piacevoli sali scendi per
qualche chilometro e dai quali si può ammirare un panorama stupendo immersi
completamente nel verde a decine di metri d’altezza, per poi scendere
definitivamente, incrociando il sentiero battuto dai cacciatori, e finire
costeggiando il fiume e la florida vegetazione, con una fauna che fa da
sottofondo alla passeggiata lungo tutto il tragitto insieme al lento scorrere del fiume. Adatto a mio modesto
parere per delle escursioni turistiche a piedi a cavallo e in bici niente male,
che in questo periodo darebbero da vivere a molte persone facendo innamorare
qualsiasi turista nauseato dalle acque non proprio cristalline del nostro mare e dai servizi inesistenti offerti dalla brillante imprenditoria del luogo coadiuvata da un'amministrazione molto attenta alle esigenze della comunità,
rendendo giustizia ad un territorio lasciato in mano a delle arpie in grado
solo di farfugliare la parola turismo, senza accorgersi delle potenzialità del
territorio che “costeggia” le spiagge.
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Inutile sottolineare che lungo tutto il tragitto speravo di
non imbattermi nella cava che vedete sullo sfondo in foto ma di poter proseguire
costeggiando il fiume ammirando le radici degli alberi sopra la mia testa
aggrappati alle pareti a strapiombo delle montagne; e di non inorridire, alla vista del maledetto escavatore.
Alcune domande sono obbligatorie:
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l'escavatore |
La cava è abusiva?
La ditta ha solo richiesto i permessi per poterla coltivare
o ne ha il pieno possesso?
L’amministrazione comunale per questo scempio darà conto
alla comunità?
La comunità è informata di ciò che succede ad un palmo dal suo
naso?
Invito tutti coloro che sono interessati a fare un giro in
queste zone.
Sarò lieto di indicarvi la via.
1 commento:
io non sono di sellia marina. ma di chi sono le cave? parenti degli amministratori?
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