"Siamo sempre lì, nel nostro why e
nel rispettivo because"
La polizia a Coverciano, i parrucchini
perquisiti di Conte, il calcioscommesse, gli slavi, gli ungheresi - che sono
poi un modo abbastanza elementare e xenofobo per sviare l'attenzione dai vari
Beppe Signori - l'Opinione di Moggi su Libero, stanno tutti lì in quel why e nel rispettivo because.
Anche in questo caso, l'ennesimo fatto di
porcheria, scorrettezza, trucco, nelle faccende italiane c'è ancora chi scrive
di calcio e chi soprattutto lo legge. Questa non è una filippica contro i
pallonari, ma è ribrezzo per quello che i pallonari sopportano in nome della
loro passione.
Il tifo ormai non c'entra più niente con quello che rimane dello sport più amato degli italiani, quello che si giocava per strada, che teneva le domeniche impegnati alla radio, che faceva sognare schedine, che animava i fumosi bar sport.
Il tifo ormai non c'entra più niente con quello che rimane dello sport più amato degli italiani, quello che si giocava per strada, che teneva le domeniche impegnati alla radio, che faceva sognare schedine, che animava i fumosi bar sport.
Che passione insana è guardare, peggio
pagare, impegnare il proprio tempo in qualcosa che ormai è marcia, corrotta dai
più biechi interessi affaristici? Che gusto c'è a difendere i colori della
propria squadra, quando se non è doping è falso in bilancio, se non è
passaporti falsi è compravendita di arbitri, o scommesse ad Abu Dhabi? Abu
Dhabi, con holding cinesi che riciclano denaro attraverso il gruppo degli slavi
che adescano calciatori ancora non abbastanza ricchi da diventare marchio!!!
A che serve identificarsi nei
rossonerazzurri se la 'ragione sociale' della mia squadra è l'affarismo
parassita degli Agnelli, l'impero mediatico di Berlusconi, o il petrolio da
bere dei Moratti. E non dimentichiamo che i vari Garrone, Sensi, Cragnotti,
erano e sono tutti palazzinari e inquisiti nelle peggio nefandezze che hanno
deturpato le nostre città.
Capitalisti - perché questo è il loro nome
- che cercano di ripulirsi dei loro affari sporchi buttandosi nel calcio.
Cercano di difendere il blasone di famiglia, o la rendita finanziaria, con i
colori della mia squadra. E comprano, vendono, truffano, spalmano debiti,
vendono diritti, trafficano ...
E di conseguenza hanno drogato uno
sport, non solo con le medicine: con gli affari, l'imperativo della ricchezza
facile. E quindi ti ritrovi i Marchisio o i Signori di turno a vendere
scommesse per un pugno di euro. Una corruzione morale prima ancora che economica.
E non si tratta del solito malaffare italiano. Dietro al calcio si muove la
finanza mondiale e dietro all'ipotetico fallimento di una società di calcio ci
stanno tanti interessi quanti ce ne stanno dietro a LehmannBrothers.
In nome di tutto ciò dovrei impegnare il
mio tempo e le mie passioni. Questo Zeman lo ha sempre denunciato e la sua
promozione in A col Pescara è l'unica cosa bella che ci sia rimasta ancora da
guardare. Mi basta semplicemente sapere che
"La vita con noi è
stata abbastanza cattiva. Il mondo non ci capisce.
Il mondo non sa che
quando la tua squadra prende un gol, non è un errore della tua squadra o della
tua tattica; ma è una forma di maleducazione della squadra avversaria.
E questo non lo
capiscono perché viviamo in un mondo volgare. Non c'è amore, non c'è
sentimento." - Frengo
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