21 aprile 2013

UN LEASING DECENNALE PER SELLIA MARINA


La parabola destrorsa di San Giuseppe Amelio da Sellia Marina è arrivata alla fine. L’uomo del fare. L’uomo della provvidenza eletto in nome “del bene comune” per ben due volte, sta per riconsegnare le chiavi. Privo dei sui angeli custodi, uno uscito tragicamente di scena l’altro non più il cavaliere di un tempo, si è trovato da solo, a guidare a fari spenti nella notte. Una notte buia durata 9 anni in cui neanche quegl’idioti suicidi del Pd con cui ha fatto bisboccia e che sedevano sui sedili posteriori sono riusciti a frenarlo nella folle corsa. E lui è andato a sbattere.
La prognosi è riservata.
Lui si lamenta, gli altri miracolosamente illesi o quasi hanno perso momentaneamente l’uso della parola per lo spavento.
I suoi fedelissimi stretti al capezzale nel ricostruire l’incidente danno la colpa a un gatto nero che ha attraversato la strada all’improvviso. Non trovano altre spiegazioni alla “brusca” sbandata.
L’auto è distrutta.
 Ha preso in pieno una serie di pali senza fermare la marcia.
Ad una prima ipotesi si potrebbe dare la colpa al mal funzionamento dei freni.
Si aspettano le perizie dei vigili, dei carabinieri e della finanza, e il verdetto finale del commissario che con la sua sfera di cristallo si spera ci dirà di chi è la colpa.
Chi l’ha vista da vicino dice che ad una prima occhiata ci vorrà molto per pagare i danni; almeno 10 anni di rate salatissime. Alcuni dicono che sarebbe meglio bruciarla fregare l’assicurazione e prenderne una nuova sempre in leasing allo stesso prezzo, e magari darla in mano ad un guidatore sobrio questa volta per altri 9 anni magari; fino alla prossima sbandata. Altri si chiedono chi pagherà. Intanto gli assessori e i consiglieri incerti sul l'arrivo del prossimo accredito di stipendio brancolano nel buio, lo stesso buio dal quale sono stati pescati per fare gli assessori.
Solo una cosa è certa dopo la spaventosa nottata di ieri: l’incidente è avvenuto e bisogna trovare le cause.
E per trovare le cause agli occhi di chi scrive bisognerebbe leggere con attenzione le voci di spesa, trovare i colpevoli e far pagare loro per quanto hanno fatto. Capire chi ha rubato, chi ha fatto passi falsi, chi è stato favorito da questi e dove sono finiti i soldi e dove continuano a finire bocciando con netta fermezza una politica economica retrograda vecchia stupida miope e deleteria  che ha portato il paese a questo punto apparentemente di non ritorno. Una politica privatistica, “tatcheriana”, fascista e vergognosa voluta dalla maggioranza dei cittadini selliesi e messa in pratica dall’amministrazione Amelio. Una politica che ha fatto la ricchezze di alcuni privatizzando i servizi essenziali scaricando tutto il peso sul groppone dei contribuenti, favorendo non “il bene comune”  ma i “parentati” e gli affari personali, grazie anche al voto di scambio oltre che al disinteresse della massa.
Ora dopo aver letto queste mie parole alcuni faranno finta di niente puntando con fermezza il dito su quel maledetto gatto nero che ha fatto sbandare il buon Peppe, cercando a tutti i costi di buttarla in caciara, cercando il momento giusto per poter  tornare ad essere vergini per l’ennesima volta. Altri ancora più miopi punteranno il dito solo sul guidatore cercando conferma per poterlo sostituire al più presto a casa dei muti o addirittura tra quelli più distanti dal capezzale.
Io credo che puntare il dito contro qualcuno non serva a molto, in cuor nostro tutti sappiamo di chi è la colpa anche se qualcuno ne ha più di altri. La colpa ve lo dico, è di chi è stato in silenzio per paura di far arrabbiare i re, e anche di chi ha bisbigliato ottenendo in cambio un tozzo di pane vantandosi di aver ruggito come un leone. La colpa è tua che al mattino ti guardi allo specchio. La colpa è tua perché non te ne frega niente. La colpa non è di tutti. La colpa è della maggioranza, che tace e acconsente.

qui troverete il link del consiglio comunale di giovedì 18 aprile (ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario)

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