11 aprile 2013

Il Paese delle scimmie urlatrici

Solo due mesi fa si acclamava il cambiamento. Solo due mesi fa, si cercava la democrazia con l'apposizione di una X. Solo due mesi fa si dava priorità alle favole. Solo due mesi fa, i colpevoli propugnavano soluzioni alla crisi. Solo due mesi fa contava solo il popolo.Come scimmie urlatrici, cercavano consensi, autoproclamandosi salvatori della patria; patrioti della prima ora, esterofili da sempre, opponendo la propria voce a quella dell'altro come in una gara di rutti, auspicavano il bipolarismo perfetto, (come unico modello veramente democratico per governare il paese), così da poter riprendere indisturbati il potere che già detenevano.
Oggi, tutto questo pare non esserci e i proclami sono stati soppiantati da un silenzio rumoroso che detta sistematicamente i tempi di questa situazione. Il caos regna sovrano. Qualche ignorante l'ha chiamata persino Anarchia, ma quelli che l'hanno voluta non possono essere di certo definiti anarchici amanti della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale. Semmai impostori, oligarchi, benestanti, sfruttatori idolatrati dagli stessi sfruttati. Rappresentanti interessati di una falsa democrazia. Gente che gioca con la coercizione delle masse. Gente che basa la propria egemonia sui divieti, sul bisogno e sulla stanchezza. Sulla frustrazione che porta all'immobilismo degli uomini, che privi di dignità accettano boccheggiando ciò che passa il convento, aspettando che un giorno arrivi -per credo e per cultura- la manna dal cielo. Amanti del benessere, disposti a sacrifici quasi umani pur di averlo, rimangono sospesi nella confusione generale con gli occhi puntati su di una scelta ininfluente e coalizzante nella speranza che questo possa portate ad un miglioramento. WELCOME MR. PRESIDENT.

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