24 maggio 2012

La farsa della riapertura della discarica di Alli


Cravatta rosa per il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. Blu per il neosindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. Polo casual per il Commissario per l’emergenza ambientale,Vincenzo Speranza. È un giorno importante. La riapertura della discarica di Alli. Dopo il sequestro da parte della magistratura per inquinamento ambientale e frode fiscale.
Riapre, allora. Non la discarica, bensì l’impianto. “La discarica va messa ancora in sicurezza”, biascica il commissario. “Produce energia elettrica. È una specie di bomba, con gas e percolato. Il percolato dell’inquinamento del fiume, per intenderci. Se non altro però questo rischio è stato scongiurato. Non esiste più”, rassicura guardandosi intorno. “E’ stato acquistato un macchinario tedesco che lo purifica producendo acqua potabile. Se volete berla…” invita.
Aperta per il momento solo per il Comune di Catanzaro. Entro la prossima settimana anche per i Comuni della provincia. Impianto e discarica sono due cose diverse. L’impianto è gestito dalla Daneco Srl, vecchia conoscenza dello smaltimento dei rifiuti in Calabria. “Armati di buona volontà si sono messi a disposizione”, è riconoscente Speranza. Mentre la discarica è una “bomba”, spiega. Che rimane lì, come un mostro da tenere a distanza. Risolve la questio del percolato con il miracoloso macchinario tedesco. E gli sfugge anche il sistema di controllo dei rifiuti radioattivi di cui sono ancora sprovvisti e l’impianto e la discarica. La farsa dell’apertura è andata in onda ieri mattina. Per l’occasione cancelli spalancati per tutti.
Scopelliti è entusiasta. “Perché ci consente di dare risposte al territorio”. Sergio Abramo sembra provato per il duro lavoro da primo cittadino. Ma ha la forza di fare un annuncio. Anche se lo accenna solamente. “Stiamo chiedendo alla Regione di poterlo gestire direttamente noi come Comune di Catanzaro perché questo ci permetterebbe di prendere le royalties degli altri Comuni (…) In aggiunta – ma questo è un discorso che faremo poi con il commissario – su questo impianto potrebbe nascere un ulteriore impianto tecnologico che ci permetterebbe di distruggere tutto quello che tocchiamo. È un discorso che faremo subito dopo”. Dalla gestione autonoma di Catanzaro in poi. Dalla promessa in campagna elettorale di un impianto a biomasse si sarà convertito ad un inceneritore?
La risposta sarà data ai cittadini all’occorrenza. Subito dopo.


Nessun commento:

Visualizzazioni totali