Io non penso che la mafia mette una bomba davanti il
cancello di una scuola. Non lo penso perché vivo a Lamezia Terme, e la mafia la
vivo ogni giorno. Non penso che la mafia, che da anni vive sul nostro
territorio rubandoci tutte le risorse, usi un ordigno con 3 semplici bombole di
gas. Non lo penso perché la mafia ha a disposizione migliaia di armi e di
bombe, che farebbero invidia anche all'esercito americano. Non penso che la
mafia colpisca una scuola, che è patrimonio di uno stato, lo stesso stato che permette
alla mafia di speculare sul nostro territorio. Forse è il gesto di un folle,
forse di qualche fanatico,forse di qualche delinquente. Ma una cosa posso dire
con certezza, la mafia colpisce tutti quelli che lo stato ha individuato come
scomodi. La mafia non è un cazzo, mettetevelo in testa tutti quanti, la mafia è
solo il potere esecutivo, è solo la marionetta in mano a chi comanda davvero.
"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso
territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo”, lo scriveva vent'anni
fa Paolo Borsellino, eppure nessuno ancora oggi lo vuole capire, tutti quanti
fingiamo di non sapere. Si organizzano parate, manifestazioni, iniziative per
dire No alla mafia, e per organizzarle vengono chiesti contributi pubblici,
vengono invitati sindaci e rappresentati dello Stato. Come se nessuno di noi
sapesse che l'Italia ha abbastanza risorse per sconfiggere qualsiasi forma di
criminalità, e laddove questo non fosse, potrebbe sempre chiedere aiuto ai
carissimi "alleati" americani.
Nessuno di noi ci pensa, o non ci vuole pensare, che l'Italia è completamente controllata da impianti di videosorveglianza ed intercettazioni ambientali, ai quali però, riescono puntualmente a sfuggire tutti i malavitosi. E ogni tanto ci fanno contenti con qualche blitz, qualche maxi retata, qualche boss viene finalmente arrestato, ma anche lì, non vogliamo capire che spesso quel boss non serve più a nessuno, perché la latitanza gli ha impedito di mantenere il controllo, al suo posto c'è qualcun'altro che adesso gestisce l'economia italiana.
Nessuno di noi ci pensa, o non ci vuole pensare, che l'Italia è completamente controllata da impianti di videosorveglianza ed intercettazioni ambientali, ai quali però, riescono puntualmente a sfuggire tutti i malavitosi. E ogni tanto ci fanno contenti con qualche blitz, qualche maxi retata, qualche boss viene finalmente arrestato, ma anche lì, non vogliamo capire che spesso quel boss non serve più a nessuno, perché la latitanza gli ha impedito di mantenere il controllo, al suo posto c'è qualcun'altro che adesso gestisce l'economia italiana.
Parliamo di tutti di mafia, ma il problema vero è che non
sappiamo neanche cos'è. Mi hanno detto che la mafia è quella uccide in strada e
che chiede il pizzo, e io quella mafia l'ho vista sul serio. Ho visto per colpa
di questa mafia gente innocente morire, negozianti perdere la propria attività
e a volte anche la propria casa. Ma quella che mi spaventa più di tutte è la
mafia che non vedo, quella che muove i soldi, che trasporta la droga, trattando
direttamente con i narcotrafficanti colombiani, è la mafia di chi distrugge la
mia terra con inutili grandi opere, è la mafia di chi sostituisce spiagge e
promontori con colate di cemento. E' la mafia di chi, da troppi anni, decide
per me, per noi.
"La libertà senza giustizia sociale è una conquista
vana" diceva Pertini, è allora ditemi voi, che senso ha questa democrazia?
Ditemi voi, che senso ha il potere del popolo, quando quest'ultimo manda a
morire, indirettamente per via della sua indifferenza, una ragazza di neanche sedici
anni? Che senso una civiltà nella quale lo sdegno non si tramuta mai in azione?
Che senso ha, vivere in un paese dove la storia non insegna mai e la memoria è
solo una doverosa commemorazione in
occasione di qualche ricorrenza, e che non riusciamo a manifestarla mai,
attivamente nelle scelte del quotidiano?
E' un paese colpevole. Ecco che cos'è. E' un paese
responsabile del declino in cui da troppi anni versa. E' un paese che non
lascia spazio, che ti nega l'aria. E' un paese che, se vuole avere un futuro,
dovrà cambiare.
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