6 maggio 2012

Electioneering

Electioneering: (dall'ingl.) l'atto di vestire o portare oggetti e ornamenti presso un seggio elettorale con l'intento di influenzare fino all'ultimo minuto l'elettore.

E i candidati davanti ai seggi invece? con il loro(nostro) armamentario di sorrisi e pacche sulle spalle, con l'indulgenza del caffé al bar, della stretta di mano sudata e invadente, con il permanente sottinteso "guarda che se non mi voti..."

Nel 1974 David Bowie prendeva spunto dalla società del controllo di 1894 di George Orwell per scrivere uno dei suoi album più controversi: suggestioni post-apocalittiche, riferimenti a orrende distopie (utopie negative), drammi esistenziali e conflitti interiori. Bowie affronta anche il tema della promessa elettorale: ma l'abbordaggio del Candidato si trasforma in un transfert, una 'fuga' verso  il proprio io più dannato fatto di droghe e drammi di strada, paure metropolitane e deviazioni di ogni genere.
Ad oggi la trovo la migliore spiegazione di quel senso di repulsione che si prova davanti ad un seggio elettorale calabrese, con politicante di ogni pasta, attenti e sorridenti, pronti a fare della loro invadenza una forma suprema di violenza interiore.

Anche io sono un Candidato. Vi chiedo scusa se anche io sorriderò e vi saluterò e vi stringerò la mano e vi ammiccherò. Ma vorrei che la vostra decisione sia libera!



 














CANDIDATO
(Bowie)

Ti proporrò un affare, come qualsiasi altro candidato.
Faremo finta di andare verso casa, perché è in gioco il tuo futuro.
Il mio scenario è sorprendente, ha addirittura l’odore della strada;
C’è un bar, in fondo, dove posso incontrare te e il tuo amico.
Uno ha scarabocchiato sul muro: «Sento l’odore del sangue delle tricoteuses»
Ed è quello che ha montato scandali in altri bar, (con le sue scritte).
Mi diverto un sacco con la gente maligna
Che diffonde voci, bugie e storie inventate

Una ti fa pure piacere e un’altra ti fa saltare i nervi;
Ma qualcuna ti fa desiderare di non esserti mai fatto vedere.
C’ è un negozio all’angolo che vende carta-pesta
E fa maschere antiproiettile, tipo Charlie Manson e Cassius Clay
Se volete ‘sta roba, ragazzi, pigliatela qui.
Allora tu gridi come un matto:
«Vieni qui! Ho bisogno di te! C’è qualcuno là fuori, per caso?!».
Un cosino nerboruto piagnucola: «Ehi, bastardo! Vieni qua!
Quando è buona, è buona davvero, ma quando è cattiva mi fa a pezzi!»
Se volete ‘sta roba, ragazzi, pigliatela qui.

Beh, nella strada dove abiti tu non potrei star fermo un attimo,
Perché ho messo tutto ciò che ho in un altro letto,
A un altro piano, nel retro di una macchina,
Nella cantina con la porta socchiusa come una chiesa.
Beh, mi sa che dovremo cercare altra roba,
Ma non possiamo smettere di provare finché non ci
spaccheremo il cervello,
Finché il sole non gocciolerà sangue sui giovani cavalieri sdruciti,
Che ti tengono a terra tremante di paura.

Credo che potremmo andar giù a battere ancora una volta:
Con te al mio fianco dev’essere bello.
Ci compreremo un po’ di droghe e guarderemo una band
Poi ci butteremo nel fiume tenendoci per mano.

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