25 luglio 2013

QUANDO UNO NON VALE NIENTE ...

Che te ne fai del 25% di consensi e di quasi 9 mln di voti? Il Grande Fratello cibernetico!
L'inconsistenza politica M5S è contenuta in uno sclerotico e autoreferenziale discorso: scontrini, diarie, fedeltà al leader, epurazioni, nemici esterni, giornalisti servi di partito.
Che fine hanno fatto la riforma della politica, la moralizzazione dal basso, la scatoletta di tonno? E il potenziale del MoVimento di Grillo che aveva costretto il PD a non candidare impresentabili, a scegliere Grasso e Boldrini al posto degli Schifani o Finocchiaro?
Grillo non vuole stringere accordi col PdmenoL per estinguerlo e raggiungere il 51% dei consensi; di conseguenza ha umiliato Bersani in streaming facendo apparire Berlusconi abile stratega nonché saggio statista, ha favorito prima le larghe intese per Re Giorgio che hanno impedito a Rodotà di diventare Presidente, poi il governissimo dell'inciucio che suggella la morte di Andreotti con l'eterno ritorno della DC. Praticamente ciò che il M5S più deplorava.
Il MoVimento si è rinchiuso in una diatriba infinita su se stesso. Nel blog dei WuMing1 si trova un'analisi metapolitica del M5S:
[...] il discorso di Grillo/Casaleggio è un mix di vari populismi e miti interclassisti, con fortissimi elementi di liberismo e addirittura di ideologia da destra «anarcocapitalista». [...] Il grillismo ha occupato con un discorso diversivo (contro la «Kasta» invece che contro le politiche liberiste, contro la disonestà degli amministratori anziché contro le basi strutturali del sistema) lo spazio che in altri paesi europei è occupato da movimenti nitidamente anti-austerity, anticapitalistici.
Il refrain “nè destra, né sinistra” è la tipica espressione dei movimenti criptofascisti; la supposta e-democracy della rete sconfina nel politburo o plebiscitarismo post-moderno alla Scientology; il NonStatuto, il NonPartito (e poi la Neolingua, lo Psicoreato orwelliani!), cancellano la democrazia interna e fanno di Grillo il padre-padrone e di Casaleggio un apocalittico marketing leader; adepti che ripetono pedissequamente “vaffanculo, tutti a casa” appena si critica il MoVimento.
Grillo ha poi occupato le battaglie per l'acqua, la Tav o il Ponte, quando erano mediaticamente identificabili col MoVimento o le boicotta quando sono di altri (vedi proposta sul salario minimo, referendum sulla Fornero). Il programma tecnicistico che piace sia ad economisti e ingegneri che ai giovanotti di Casapound è il substrato anarcocapitalista che ingloba “laqualunque”.
Infine la pulsione moralizzatrice per individuare nel ceto politico e nel suo stuolo di pennivendoli un finto nemico del popolo. Il bastaKasta, legittimo in tempi di scandali da tardo impero, è un discorso altamente diversivo, distoglie l'attenzione dal problema vero: il declino italiano non è (solo) colpa di politici corrotti, ma è il risultato del funzionamento del sistema.
Per intenderci: il mantra della privatizzazione (scuola, formazione e servizi a pagamento) ha decretato l'impoverimento della middle class i cui mutui sono diventati titoli spazzatura per le banche; quindi queste, non potendo più sostenere il debito pubblico (quantunque Grecia Spagna e Italia non fossero insolventi), sono state salvate dalla BCE; che ha chiesto in cambio le condizionalità del fiscal compact: privatizzazioni e cancellazione di diritti sindacali e sociali. Una lotta per salvare il turbocapitalismo finanziario. In Italia il 10% della popolazione detiene il 90% della ricchezza: perciò la lotta di classe esiste e la conducono i capitalisti contro i cittadini!
Altrove questo arcano è stato svelato e infatti Syriza, Izquierda Unida, Linke, i movimenti #Occupy – aggregazioni di sinistre e movimenti – conquistano consensi perché ripudiano l'Europa della finanza in quanto sovrastruttura del capitalismo. In Italia no. In Italia ci stiamo impiccando agli isterismi autoritari di Grillo, alle epurazioni, ai clic dei meet-up, ai cinguettii dei debuttanti pentastellati. In attesa del default per svelare il loro paradiso cibernetico, i grillini offrono una cover story al potere, anziché un elemento di disturbo al manovratore, il M5S ha finito per essere il suo inconsapevole strumento: un'arma di distrazione di massa.
Come i luterani: più che riformare la Chiesa, ottennero l'Inquisizione e il silenziamento delle alternative. È per questo che mi sento di parafrasare Grillo: “quando uno non vale niente, deve andarsene”.
1 WU MING (collettivo letterario bolognese della New Italian Epic autore dei romanzi Q, 54, Manituana,) - “Perché tifiamo rivolta nel Movimento 5 Stelle” - Blog GIAP, 27/02/2013



Questo post (già pubblicato in EP su IndiAut il 12 giugno scorso) sarebbe dovuto uscire su LaM, ma questa volta si saranno scordati di me perché La Masnada affronta un parto gemellare: laM 101 & il suo festivaletteratura 'parole erranti', giunto quest'anno alla 10a edizione!

appuntamento perciò a Cropani borgo, piazza duomo, 3 4 5 agosto per celebrare questa duplice nascita letteraria!
ecco il programma:

sabato 3 agosto ore 22:00
radicanto
monologo teatrale di giuseppe mortelliti

domenica 4 agosto
ore 22:00 anteprima
merde di razza pt I di andrea giannasi
su come la cattiveria può essere poesia
ore 22:15
diario del complotto
presentazione del libro di poesia di gianluca pitari con masnadieri a corredo!
musiche di carmine torchia

lunedì 5 agosto ore 22:00
ore 22:00 anteprima
merde di razza pt II di andrea giannasi
su come la cattiveria può essere poesia
ore 22:15
poeti a duello
disfida poetica notturna

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