26 marzo 2013

Addio Privacy del Segreto Bancario


Manca soltanto la firma del direttore dell'Agenzia delle Entrate sul provvedimento. Poi saluteremo definitivamente la nostra privacy bancaria. In nome della lotta all'evasione, tutte le spese eseguite con la carta di credito finiranno all'anagrafe tributaria. Lo Stato, così, avrà accesso a tutti i dettagli della nostra vita privata, compresi quelli più insignificanti. Dopo l'ok delle Entrate resterà un dubbio da sciogliere sulla modalità di trasmissione dei conti scudati. Non si è deciso se chiedere una trasmissione a saldo zero, oppure obbligare anche all'indicazione dei saldi. L'elenco dei movimenti che andranno all'anagrafe tributaria è molto ampio. Non si tratta soltanto dei movimenti della carta di credito. Nell'occhio del Fisco ci sarà anche il conto corrente, il conto deposito titoli e obbligazioni, il conto di deposito a risparmio libero o vincolati, la gestione patrimoniale, i buoni fruttiferi postali, azioni, le cassette di sicurezza, i bancomat, i contratti derivati, le garanzie, i crediti, i finanziamenti, i fondi pensione, le partecipazioni, i prodotti assicurativi, l'acquisto di vendita di oro e metalli preziosi ecc. ecc.
Un'infinita sequenza di dati a piena disposizione del Fisco e dello Stato, lo stesso Stato che però non ha ancora mosso un dito in nome della trasparenza dei bilanci della cosa pubblica, che non ha ancora mosso un dito in nome della trasparenza dei bilanci dei partiti politici e di come gli stessi partiti utilizzano i vari rimborsi di cui godono. Quello che una volta era il segreto bancario viene smantellato, distrutto, soppresso in nome della lotta all'evasione fiscale. Ora siamo ai dati di partenza: dopo la firma di Attilio Befera nascerà l'anagrafe tributaria ideata con la legge 214 del 22 dicembre 2011, ideata dal governo di Mario Monti e dai suoi tecnici. Tutti i dati verranno incrociati, e anche con l'ausilio del redditometro l'obiettivo è far emergere tutte le situazioni reddituali di incompatibilità rispetto ai dati finanziari forniti. Un occhio di particolare riguardo sarà puntato su chi sta svolgendo un'attività soggetta agli studi di settore e non risulteranno non in linea con quanto stimato da Gerico. L'incognita sull'utilizzo dell'anagrafe fiscale è relativa ai problemi che potrebbero realizzarsi in relazione ai periodi di imposta 2009-2010, anni in cui opera il nuovo redditometro ma senza l'ausilio delle nuove comunicazioni periodiche dei dati di natura finanziaria.

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