30 ottobre 2012

Analisi politica sulle elezioni regionali in Sicilia



E antipolitica fu…
Le elezioni regionali siciliane lasciano un segnale forte sulla situazione politica di oggi. Un siciliano su due non si è recato alle urne, un dato importante che non può lasciare indifferenti, dal tonfo del PDL che lo porta in un baratro che difficilmente riuscirà ad alzarsi, dai grillini che ridono, (infatti il Movimento 5 stelle, diventa il primo partito in Sicilia) si passa al pianto degli altri. E che pianto. Dal partito futurista di Fini, che sparisce letteralmente dal Parlamento siciliano, all'Idv di Di Pietro ma soprattutto, in Sicilia, di Leoluca Orlando, fino al partito “radicale” di Vendola.


Vince dunque Rosario Crocetta (pd-udc-api) con il 30,5%; seguito da Nello Musumeci (Pdl-Pid-la destra) con il 25,7%; Giancarlo Cancelleri (M5S) al 18,2%; Gianfranco Miccichè (Grande Sud-Fli-Mpa) 15,4. Una vittoria di Pirro quella del centro sinistra, infatti Rosario Crocetta non ha la maggioranza (in termini di numeri) in seno al consiglio regionale, una batosta nei confronti di una regione, alla deriva e piena di debiti. Infatti la situazione economica è disastrosa, e Crocetta rischia quasi sicuramente di “soccombere” dopo la guerra. Il nuovo governatore insieme a tutta la giunta regionale dovrà rimettere a posto, entro la primavera, i conti che, tra bulimia di personale, spesa sanitaria, e sprechi atavici ammonterà, entro la fine del 2012, alla stratosferica cifra di sei miliardi di euro, milione più, milione meno. Il motivo? Uno dei principali è legato al personale, quasi 17mila dipendenti, oltre 1.800 dirigenti, uno ogni dieci abitanti, la spesa sanitaria che assorbe il 48% della spesa globale. Una voragine. E poi i forestali, i precari da stabilizzare che fanno crescere la spesa per il personale, le consulenze. Insomma, il nuovo governatore guiderà un pachiderma mangia-soldi che deve mettersi a dieta forzata. E visto che il Neo Governatore non avendo una maggioranza, per governare dovrà stringere alleanze, accordi. E questo inevitabilmente finirà col rallentare riforme e attività di governo. Rosario Crocetta insomma, ha vinto ma ha perso due volte.
Una situazione politica quella siciliana, arrivata allo stremo dell’inefficienza politica dei passati governatori (Cuffaro e Lombardo) e delle loro giunte. Un popolo stanco dei meccanismi di questa politica odierna che pensa solo alle alchimie di palazzo, agli inciuci e alle strategie di potere. La gente vuole una nuova classe dirigente, la gente vuole si merita una “Terza Repubblica”.

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