1 settembre 2012

La cloaca di Allaro

Il greto del fiume Allaro

Una discarica per il porta a porta sul greto di un fiume. Una raccolta differenziata che, ciclicamente, va in fumo. Una cittadina che esige risposte dall’amministrazione. Lo scenario è il Comune di Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, che da anni deposita la raccolta differenziata sul letto centenario della fiumara Allaro. Un fiume che scorre dalle Serre fino al mar Ionio. 
E rappresenta un pezzo della lunga storia della Calabria. Un pezzo intoccabile fino ai giorni nostri. Esclusi. Che oggi è stato promosso a cloaca di rifiuti e di liquami fognari. Le associazioni ambientaliste insorgono. E Franco Falcone, direttore di Legambiente Calabria, esprime le sue perplessità. “La scelta di fare un deposito di rifiuti sul greto di un fiume è una follia. Soprattutto per il rischio idrogeologico cui le nostre terre sono soggette. Se arrivasse una forte alluvione tutti quei rifiuti finirebbero in mare. Per non parlare del rischio di inquinamento del terreno e delle falde acquifere”. Intanto i cittadini che, dopo anni di proteste si sono decisi ad ufficializzare il loro malcontento, hanno dato il via a una raccolta firme contro questa scelta scellerata. Seguiti dai rappresentanti della lista civica “Insieme per Caulonia”, l’avv. Mercuri, il dott. Tucci e il dott. Campisi, hanno presentato un’interrogazione al consiglio comunale. Perché, se fai la differenziata e questa poi viene ammassata indistintamente sul greto di un fiume, cominci a porti delle domande. E la prima è: “Dove vanno a finire poi i rifiuti?”. “Sono anni che quel sito, ciclicamente, va in fumo. E dopo l’incendio arriva la ditta che ricopre il greto del fiume di sabbia, e si continua a portare i rifiuti come se niente fosse”, affermano più cittadini. Mentre l’amministrazione rassicura gli animi. “Quella del deposito di rifiuti del porta a porta sul greto del fiume è una situazione vecchia” afferma il sindaco Giovanni Riccio. “Esiste da anni e io, che mi sono insediato da pochi mesi, ho subito provveduto a stilare un documento che prevede i lavori di bonifica dell’area, che dovrebbero iniziare a giorni”. Se è vero che la situazione è vecchia stupisce il fatto che solo oggi si provveda a cercare una soluzione al problema. Lo scorso 6 agosto il dirigente dell’area tecnica del Comune di Caulonia, Giuseppe Commisso, con la determina numero 259, ha osservato che si tratta di un sito “saturo”. Sito di smaltimento in attesa del completamento dell’isola ecologica. E già. Era stato individuato come sito. E ora è saturo. L’Allaro, famoso per le sue gole e anche per le alluvioni che tutto spazzano e tutto portano al mare, aveva ricevuto la più alta considerazione di un’Amministrazione locale. Nelle more delle promesse, solo di rifiuti differenziati. A guardare le foto, però, pare che i rifiuti siano di tutti i tipi. Il dirigente dell’area tecnica e il sindaco della passata legislatura, Ilario Ammendolia, non sono nuovi in fatto di “promozione del territorio”. E’ dell’anno scorso l’indagine dei militari di Caulonia Marina, del Nucleo operativo radiomobile e del Noe di Reggio Calabria, che hanno accertato lo smaltimento di rifiuti solidi urbani, pericolosi e non, nel greto della fiumara Apriche. Un paradosso. Come ci spiegano i cittadini. “Sei anni fa il Comune di Caulonia è stato il quarto Comune della regione a presentare un progetto sulla differenziata” afferma il dott. Fraja, uno dei promotori della raccolta firme contro lo scempio ambientale del greto del fiume. E chissà perché, andando contro le logiche di mercato, qualcuno ha depositato sul greto del fiume Allaro e Apriche rifiuti che, all’origine, sono differenziati dai cittadini. Intanto parte della città vive ancora l’emergenza idrica a causa della presenza di arsenico nelle acque. Domani l’ennesima manifestazione sotto il Comune. Perché a Caulonia l’emergenza ambientale ha varie sfumature.


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